SPECIALE 2013, un anno di terremoti

Nel 2013 la Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV ha permesso di localizzare 21369 terremoti, un numero superiore a quello degli ultimi 3 anni, ma comunque inferiore al 2009 quando si verificò la sequenza nell’Aquilano e furono registrati in Italia oltre 26000 eventi.  In Italia, nel 2013, sono avvenuti in media quasi 60 terremoti al giorno, o un terremoto ogni 25 minuti. 

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Il numero totale di terremoti registrati del 2013 è maggiore di quello del 2012, anche se gli eventi di magnitudo (ML) superiore o uguale a 5.0 sono stati molti di meno: infatti nel 2013 si è verificato un solo evento di magnitudo (ML)  maggiore di 5, mentre nel 2012 ne avevamo avuti complessivamente 10, quasi tutti registrati tra maggio e giugno in Emilia Romagna. Il terremoto più forte del 2013, di ML 5.2, è avvenuto il 21 giugno in Lunigiana dove si è verificata una lunga sequenza sismica con più di 2500 terremoti localizzati dalla RSN.

Visualizza e naviga nella MAPPA INTERATTIVA degli eventi del 2013 di magnitudo maggiore o uguale di 2.5.

Nella tabella qui sotto sono elencati i terremoti di magnitudo ML maggiore di 4.5 avvenuti nel 2013.

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Terremoti di magnitudo ML superiore a 4.5 avvenuti nel 2013.

Oltre all’evento della Lunigiana del 21 giugno, che è stato risentito in molte regioni dell’Italia centro-settentrionale, ricordiamo i due eventi di magnitudo ML 4.9 il 21 luglio al largo della costa marchigiana (in provincia di Ancona) e il 29 dicembre sui Monti del Matese (tra le province di Caserta e Benevento).  Per quest’ultimo evento la magnitudo-momento Mw era stata ricalcolata in 5.0, come spiegato qui. In totale nel 2013 sono stati 26 i terremoti in Italia di magnitudo ML compresa tra 4.0 e 4.9. La tabella sopra riporta anche il confronto tra ML e MW: due misure diverse dello stesso terremoto che spesso differiscono, specialmente per i forti terremoti (sopra M6). Nel nostro caso, trattandosi di eventi sismici di magnitudo moderata le due stime sono sostanzialmente coincidenti, considerando che ciascuna stima è affetta da incertezze intorno a +/-0.2-0.3.

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Animazione spazio-temporale della sismicità in Italia nel 2013. In trenta secondi è possibile vedere tutti gli eventi che si sono verificati in Italia settimana per settimana.

Come già stimato per gli anni precedenti, anche nel 2013 la maggior parte dei terremoti (più del 70%) si è manifestata attraverso sequenze sismiche, come si vede guardando l‘andamento spazio-temporale della sismicità del 2013. Alcune hanno avuto breve durata e pochi eventi, altre invece sono durate diversi mesi e hanno superato il migliaio di terremoti registrati.

Le sequenze sismiche in Italia nel 2013. La dimensione dei simboli e il colore più scuro sono proporzionali alla durata di ciascuna sequenza (legenda a sinistra).
Le sequenze sismiche in Italia nel 2013. La dimensione dei simboli e il colore più scuro sono proporzionali alla durata di ciascuna sequenza (legenda a sinistra). Elaborazione di F. Mele

Come si vede dalla figura sopra, le sequenze sono state moltissime e hanno interessato praticamente tutte le zone sismiche italiane. L’elaborazione (di F. Mele) ha permesso di riconoscere in totale oltre cento sequenze, di cui 9 di durata maggiore di due mesi, 11 tra uno e due mesi, 16 tra quindici e trenta giorni, le altre di durata inferiore. Il calcolo è stato effettuato calcolando solo i terremoti di magnitudo maggiore di 1,5, quindi i numeri riportati sono probabilmente una sottostima del totale delle sequenze di eventi. Le tre sequenze più lunghe dell’anno sono avvenute in Lunigiana, in Umbria (Gubbio) e al confine tra Basilicata e Calabria (Pollino) e sono durate oltre quattro mesi. Alcune risultano ancora attive.

I dati di tutti i microterremoti che registriamo ogni giorno in Italia sono molto importanti per la ricerca e per lo studio delle caratteristiche del nostro territorio. Ci permettono ad esempio di identificare le faglie attive, su cui nei secoli passati sono avvenuti grandi terremoti, e di ricostruirne le caratteristiche in profondità. Ci consentono inoltre di studiare la struttura della crosta terrestre, utile per comprendere l’evoluzione geologica delle catene montuose, delle zone dove avverranno i futuri terremoti, dei vulcani e delle zone geotermiche.

Di seguito riassumiamo i dati delle sequenze più importanti del 2013 con delle mappe e qualche dato numerico, mentre per i dettagli su ciascuna sequenza rimandiamo agli approfondimenti pubblicati in precedenza su questo blog.

La sequenza in provincia di Frosinone

Massima magnitudo registrata:  ML 4.8, 16 febbraio ore 22:16.

Numero di terremoti registrati nel 2013: 90

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Sequenza nel frusinate...
La sequenza in provincia di Frosinone nel 2013.

Le sequenze in Garfagnana e Lunigiana

Massima magnitudo registrata: ML 4.8, 25 gennaio ore 15:18 in Garfagnana, ML 5.2 21 giugno ore 11:33 in Lunigiana.

Numero di terremoti registrati nel 2013: 400 in Garfagnana, 2500 in Lunigiana

Link sequenza Garfagnana | Link approfondimento Garfagnana

Link sequenza Lunigiana | Link approfondimento Lunigiana | Link approfondimento Lunigiana

Sequenza sismica..
Le sequenze in Garfagnana (sulla destra) e Lunigiana (sulla sinistra) nel 2013.

Le sequenze di Città di Castello e Gubbio

Massima magnitudo registrata: ML 4.0, 22 dicembre ore 11:06.  

Numero di eventi registrati nel 2013: 5800

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La sequenza a Città di Castello e Gubbio nel 2013.

La sequenza in Adriatico centro-settentrionale

Massima magnitudo registrata:  ML 4.9, 21 luglio ore 03:32.

Numero di eventi registrati nel 2013: 150

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Sequenza sismica in Adriatico centro-settentrionale nel 2013.

La sequenza sui Monti del Matese

Massima magnitudo registrata:  ML 4.9, 29 dicembre ore 18:08.

Numero di eventi registrati nel 2013: 160

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La sequenza sismica nel Sannio-Matese nel 2013.
La sequenza sismica nel Sannio-Matese nel 2013.

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