La localizzazione automatica degli eventi sismici sbarca anche sul web

Dal prossimo 19 giugno, INGV inizierà a pubblicare anche su web le localizzazioni automatiche in tempo reale, per eventi con magnitudo pari o superiore a 3 e con parametri di qualità affidabile tali da garantire una bassa discrepanza tra la determinazione automatica e quella calcolata successivamente dai sismologi nella Sala di Sorveglianza Sismica. Tali localizzazioni sono state rese pubbliche dal 4 settembre 2018 tramite il canale Twitter @INGVterremoti e ne abbiamo parlato in un articolo del blog pubblicato a settembre 2018.

A distanza di 8 mesi abbiamo valutato che l’impatto dell’iniziativa è stato molto positivo: i criteri di selezione delle localizzazioni automatiche da pubblicare si sono rivelati efficaci, il pubblico dei followers del nostro canale Twitter ha apprezzato il servizio fornito, la comunicazione tempestiva in occasione di terremoti avvertiti dalla popolazione ha testimoniato la buona qualità della Rete Sismica Nazionale. Si è quindi pensato fosse il momento giusto per rilasciare questa informazione anche sulla pagina web Lista Terremoti http://terremoti.ingv.it/ che, al momento, contiene soltanto la lista dei terremoti localizzati dai turnisti delle Sale di Sorveglianza INGV di Roma, Napoli e Catania.

Pertanto, come già avviene per il canale Twitter, anche la pagina web Lista Terremoti segnalerà con chiarezza che si tratta di un dato non verificato con l’indicazione [STIMA PROVVISORIA], la magnitudo sarà indicata con una forchetta di valore minimo e massimo, l’area sarà indicata con la provincia o la zona (se avviene lungo la costa, in mare o vicino ai confini nazionali). Non appena i turnisti della Sala di Sorveglianza Sismica avranno ultimato l’analisi dei segnali sismici e il calcolo della localizzazione e della magnitudo, la stima provvisoria sparirà e comparirà contestualmente il dato rivisto nella Lista Terremoti.

Il sito web http://terremoti.ingv.it/ con il banner della localizzazione preliminare di un terremoto, calcolata in modo automatico dal software della Sala di Sorveglianza Sismica. La localizzazione automatica sarà riportata con un testo di questo tipo: STIMA PROVVISORIA: terremoto di magnitudo tra 2.8 e 3.3 ore 20:18 IT del 3-05-2019, provincia/zona Palermo

I tempi di pubblicazione sono pari a circa 2 minuti per la localizzazione preliminare automatica di eventi con magnitudo pari o superiore a 3 e fino a 30 minuti (10-12 minuti, in media) per la localizzazione rivista dai turnisti delle Sale di Sorveglianza INGV.

Sul significato di una localizzazione automatica (cioè  eseguita dai computer senza controllo da parte dei turnisti) abbiamo parlato in dettaglio nell’articolo relativo alla pubblicazione della localizzazione automatica degli eventi sismici su Twitter. Ma anche in questa occasione riteniamo importante fornire alcune informazioni per favorire la comprensione dei dati preliminari automatici che pubblicheremo dal 19 giugno.

Cos’è la localizzazione automatica e cosa succede nella Sala di Sorveglianza Sismica a seguito di un terremoto?

Nella Sala di Sorveglianza Sismica dell’INGV arrivano in tempo reale i segnali, vale a dire i sismogrammi, delle quasi 400 stazioni della Rete Sismica Nazionale e di altre reti che a essa contribuiscono. I segnali sono tutti digitali e gestiti da software dedicati. Quando un determinato numero minimo di stazioni registra un terremoto, i sistemi informatici utilizzati associano i segnali tra di loro e tentano di calcolare la localizzazione ipocentrale e di determinare la magnitudo. Nel corso di questa operazione, che può richiedere 1 o 2 minuti di tempo, viene valutata anche la bontà della determinazione con dei parametri qualitativi.

A questo punto i sismologi, che effettuano i turni 24 ore su 24, iniziano la revisione della localizzazione e della magnitudo: analizzano i singoli segnali, verificano che i software abbiano funzionato correttamente nell’identificare l’arrivo delle onde P e delle onde S e nel calcolare le ampiezze massime. Al termine della revisione, viene ricalcolata la posizione ipocentrale (latitudine, longitudine, profondità) e stimata nuovamente la magnitudo. A seconda della magnitudo del terremoto – e quindi del numero di stazioni sismiche che lo hanno registrato – e delle complessità geologiche della regione colpita, possono essere necessari fino a 30 minuti per completare la revisione. Queste informazioni riviste sono quelle che oggi vengono pubblicate, insieme a quelle di tutte le Sale di Sorveglianza INGV, sul sito Lista Terremoti, disponibile all’indirizzo http://terremoti.ingv.it/, da cui traggono le informazioni gli altri canali social di INGVterremoti di Twitter e Facebook.

Cosa cambia?

Si tratta di un modo nuovo di comunicare le informazioni sui terremoti. Un dato provvisorio è per definizione destinato a essere rivisto ed eventualmente modificato con le tempistiche abitualmente necessarie per avere la stima definitiva.

Riguardo alla magnitudo, verrà inizialmente indicato un intervallo di valori, la cosiddetta forchetta, per esempio tra 4.0 e 4.6. Il valore finale spesso è intorno al valore centrale, ma potrà essere anche vicino ai due limiti. In rari casi (meno del 5%) potrebbe risultare al di fuori di questo intervallo.

E’ bene ricordare che esiste anche la probabilità, seppur molto bassa, di un falso allarme, vale a dire l’annuncio di un terremoto che non è realmente avvenuto. Tuttavia durante la lunga sperimentazione che abbiamo effettuato si è avuto un unico caso su oltre 1500 eventi determinati. E’ comunque un’evenienza possibile.

E’ utile anche sapere che una percentuale significativa (circa il 20 – 25 %) di terremoti che avvengono realmente sul territorio italiano e nei mari e nelle aree limitrofe non verranno “comunicati preliminarmente”, a causa della scarsa accuratezza della localizzazione.

Questo accade principalmente nei casi di epicentri in mare (quando la copertura della rete sismica è inefficace), quando avvengono due terremoti quasi in contemporanea in due diverse zone o in altri casi eccezionali, come in presenza di guasti a una o più stazioni sismiche.


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