Vent’anni di attività del Sistema di Allerta Tsunami NEAMTWS in una nuova storymaps
Ripercorrere le tappe fondamentali dell’evoluzione storica e tecnologica del NEAMTWS, il Sistema di allerta tsunami per il Nord-est Atlantico, il Mediterraneo e i mari connessi, a venti anni dalla sua istituzione. E’ con questo obiettivo che il team INGVterremoti, in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, ha realizzato la storymaps “NEAMTWS: vent’anni dopo”, presentata per la prima volta nella sua versione inglese durante l’incontro dell’ICG/NEAMTWS.
La regione NEAM (Atlantico Nord-Orientale e Mediterraneo) è segnata da centinaia di eventi di tsunami documentati sin dall’antichità, come dimostrano i casi emblematici di Creta nel 365 d.C, Lisbona nel 1755, Messina nel 1908 e, più recentemente, Stromboli nel 2002. Nonostante questa vulnerabilità storica, la vera spinta verso lo sviluppo e il rafforzamento di un sistema globale di allerta precoce per i maremoti è arrivata solo dopo il catastrofico tsunami dell’Oceano Indiano del 2004.
In questo contesto, la story maps traccia la nascita e l’evoluzione del Sistema di allerta tsunami per l’area NEAM attraverso contributi provenienti da diversi studi e dati sismologici, documenti, immagini, cartografie, video e mappe interattive. La narrazione si sviluppa lungo quattro capitoli:
- Gli inizi
- Primi sforzi e riconoscimenti
- Oggi
- Sviluppi attuali
Il primo capitolo ripercorre i passi decisivi che hanno condotto alla creazione di un sistema integrato e capillare di monitoraggio e allerta tsunami. Viene dato particolare rilievo alla sinergia tra l’Italia e gli altri Stati membri del NEAMTWS per lo sviluppo di un’architettura comune per l’interscambio di dati del monitoraggio sismico e del livello del mare, nonché alla costituzione di gruppi di lavoro tecnici specializzati.
Il secondo si focalizza sul passaggio da una fase sperimentale a una piena operatività del NEAMTWS con il riconoscimento dei cinque Tsunami Service Provider (TSP) accreditati: il Centro Nazionale Ellenico di Allerta Tsunami per la Grecia (NOA), il Centro Regionale di Monitoraggio Terremoti e Tsunami per la Turchia (KOERI), il Centro francese di Allerta Tsunami (CENALT), il Centro Allerta Tsunami per l’Italia (CAT-INGV) e il Centro Nazionale Portoghese di Allerta Tsunami (IPMA). In particolare, i centri di competenza nazionali dell’area NEAM vengono descritti in una mappa interattiva tramite video e immagini.

Nel terzo capitolo viene dettagliato il protocollo operativo che si attiva automaticamente al verificarsi di terremoti con magnitudo pari o superiore a 5.5 e che vede protagonista almeno uno dei cinque Tsunami Service Provider. Inoltre, attraverso una nuova mappa interattiva e delle schede di dettaglio, vengono approfonditi i sei eventi sismici che, dal 2017 a oggi, hanno generato i livelli di allerta tsunami più elevati.

Di rilievo in questo capitolo anche l’avvio del programma Tsunami Ready, adottato dal 2022 dagli Stati membri del NEAMTWS per potenziare la prevenzione e la mitigazione del rischio maremoto attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione. Questo percorso ha raggiunto un traguardo significativo nel 2024 con il riconoscimento ufficiale delle prime sei comunità, tra cui la città italiana di Minturno.

Nel capitolo conclusivo vengono delineati gli obiettivi raggiunti, gli sviluppi attuali e gli scenari futuri per il NEAMTWS.
Tra questi figurano: l’istituzione di un nuovo Task Team per gli tsunami di origine non sismica (2024); l’installazione delle prime boe per il monitoraggio degli tsunami in mare profondo nel Mar Ionio (2025); le nuove tecnologie per migliorare il monitoraggio dell’Atlantico e del Mar Mediterraneo, come gli SMART cables, e l’adozione del nuovo modello di previsione probabilistica per l’allerta tsunami in tempo reale (Probabilistic Tsunami Forecasting) prevista per il 2026.
“NEAMTWS: vent’anni dopo” è una story maps di INGVterremoti, disponibile sia in versione italiana che in versione inglese.
A cura di Alessandro Amato, Andrea Coppotelli e Maurizio Pignone in collaborazione con il Centro Allerta Tsunami – INGV
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