Sequenza sismica in provincia di Trapani, settembre 2020
A distanza di tre anni (https://ingvterremoti.com/2017/10/25/terremoti-in-provincia-di-trapani-ottobre-2017/), l’area della Valle del Belice, compresa tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, torna a far parlare di sé dal punto di vista sismico per una sequenza iniziata il 9 settembre scorso e che finora conta circa venti terremoti, l’ultimo proprio nella giornata di oggi, 26 settembre, alle ore 14:33 italiane di magnitudo 2.6. L’evento energeticamente più rilevante è proprio il primo della sequenza, di magnitudo Mw 3.5 (ML 3.4), avvenuto il 9 settembre alle ore 6.56 italiane. Gli eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.5 avvenuti dopo quello del 9 settembre sono 5, di cui uno di magnitudo simile avvenuto il 14 settembre alle ore 05:47 italiane (ML 3.5, Mw 3.4). L’area interessata da questi eventi è quella nei pressi dell’abitato di Salemi (TP). Nella Figura 1 sono mostrate tutte le sequenze sismiche che si sono verificate in Sicilia sud-occidentale dal 1985 ad oggi, distinguendo, ove possibile, singole sequenze con simboli diversi.

In Figura 2 abbiamo riportato il sismogramma dell’evento principale e di due scosse di minore energia che lo hanno preceduto e seguito, così come è stato visualizzato nella Sala di Sorveglianza Sismica dell'Osservatorio Nazionale Terremoti.

Aggiorniamo il grafico dell’andamento temporale della sismicità della Sicilia sud-occidentale con i dati di questa sequenza; dal grafico è possibile estrapolare anche la profondità ipocentrale delle scosse e la loro magnitudo. (Figura 3).

Principali evidenze suggerite dall'osservazione della distribuzione epicentrale e temporale:
- Dal 2017 in poi le sequenze sismiche sembrano allinearsi su un asse circa NW-SE.
- Dal 2015-2017 si osserva una tendenza allo spostamento a minore profondità degli ipocentri.
- Dal 2012 in poi si assiste ad un accorciamento dei tempi che separano le diverse sequenze.

Dal punto di vista tettonico, la Sicilia sud-occidentale è caratterizzata dalla presenza di un sistema di thrust e pieghe orientati SW-NE (Figura 4), svincolati localmente da faglie trascorrenti destre orientate NW-SE, interpretate come strutture di trasferimento tra le rampe di thrust ciechi (Figura 5a), responsabili della deformazione a pieghe del bacino di Castelvetrano.

Secondo alcuni autori (Monaco et al., 1996; Lavecchia et al., 2007; Barreca et al., 2014) a questi sistemi, legati ad un asse di massimo stress orizzontale orientato NNW-SSE, sono da ascrivere le sorgenti della sequenza del 1968 (Figura 6).

In particolare, secondo Monaco et al. (1986), la distribuzione epicentrale e ipocentrale degli eventi principali e le mappe del danno cumulativo suggeriscono che la sorgente sismogenetica fosse orientata secondo una direzione WSW-ENE e inclinata verso NW secondo un angolo di circa 60°. L’insieme dei dati è consistente con un sovrascorrimento profondo, vergente verso SSE, ubicato al di sotto della Valle del Belice. In linea con questa teoria, Lavecchia et al. (2007) ipotizzano che la sorgente principale degli eventi catastrofici del 1968 in Sicilia sud-occidentale sia da ricercare nel sovrascorrimento alla base della catena (Sicilian Basal Thrust), secondo lo schema semplificato riproposto in Figura 7.

Secondo altri autori (Gasparini et al., 1985; Meletti et al., 2008) la sequenza del 1968 è da attribuire all'attivazione di faglie trascorrenti sinistre orientate N-S, di cui però non è stata riscontrata traccia in affioramento.

In questo contesto, il meccanismo focale del terremoto del 9 settembre 2020 alle ore 06:56:58 italiane, Mw 3.5, suggerisce l’attivazione di una faglia orientata WNW-ESE. Nello schema tettonico di Figura 9, sono riportati i principali terremoti avvenuti nell'area della valle del Belice dal 1985 ad oggi. In particolare, con la linea tratteggiata nera è evidenziata una possibile sorgente legata alla riattivazione di una faglia trascorrente destra orientata circa NW-SE.

A cura di Paolo Madonia (INGV - Roma2), Mario Mattia (INGV - Osservatorio Etneo), Carmelo Monaco e Giovanni Barreca (Università di Catania).
Riferimenti bibliografici
Barreca, G., Bruno, V., Cocorullo, C., Cultrera, F., Ferranti, L., Guglielmino, F., Guzzetta, L., Mattia, M., Monaco, C., Pepe, F., 2014. Geodetic and geological evidence of active tectonics in south-westernSicily (Italy). Journal of Geodynamics, 82, 138–149.
Catalano, R., D’Argenio, B., Torelli, L., 1989. A geological section from Sardinia Chan-nel to Sicily Straits based on seismic and field data. In: Boriani, A.B., Piccardo,M., Vai, G.B. (Eds.), The Lithosphere in Italy: Advances in Earth Science ResearchAtti dei Convegni Lincei, vol. 80. Italian National Commitee for the InternationalLithosphere Program, Rome, pp. 110–128.
Gasparini, C., G. Iannaccone, R. Scarpa (1985), Fault-plane solutions and seismicity of the Italian peninsula. Tectonophysics, 117, 59-78
Meletti, C., F. Galadini, G. Valensise, M. Stucchi, R. Basili, S. Barba, G. Vannucci, E. Boschi (2008), A seismic source zone model for the seismic hazard assessment of the Italian territory. Tectonophysics, 450, 85–108, doi:10.1016/j.tecto.2008.01.003.
Lavecchia, G., Ferrarini, F., de Nardis, R., Visini, F., Barbano, S., 2007. Active thrust-ing as a possible seismogenic source in Sicily (Southern Italy): some insightsfrom integrated structural-kinematic and seismological data. Tectonophysics, 445, 145–167.
Monaco, C., Mazzoli, S., Tortorici, L., 1996. Active thrust tectonics in westernSicily (southern Italy): the 1968 Belice earthquakes sequence. Terra Nova, 8,372–381.
Vitale F.P., Sulli A. (1997) - The regional pattern of the Belice and Menfi basins: a deep geologic profile. In: Catalano R. (Ed.), Field workshop in Western Sicily, Eurobasin Conference, Guidebook, 59-69.
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