5 e 6 febbraio 1783, gli tsunami in Calabria e Sicilia

Nel 1783 l’Italia meridionale – e in particolar modo la Calabria e la Sicilia – vissero una delle più violente e persistenti crisi sismiche degli ultimi duemila anni. Il 5 febbraio del 1783 avvenne la prima violenta scossa di terremoto. Seguirono altre quattro scosse molto forti: il 6 febbraio, 7 febbraio, 1 marzo e 28 marzo. Gli eventi sismici del 5 e del 6 febbraio causarono due tsunami molto distruttivi, documentati da numerose fonti storiche (Sarconi, 1784, Vivenzio, 1788)

Il sisma del 5 febbraio generò onde di tsunami che colpirono le coste siciliane tra Messina e Torre Faro e le coste calabresi tra Scilla e Cenidio (RC). In alcune zone fu osservato un iniziale ritiro del mare e, successivamente, le coste furono inondate per tre volte consecutive nell’arco di 10-15 minuti.

Le numerose fonti storiche descrivono inondazioni diffuse tra Capo Vaticano (VV) a nord e Catona (RC) a sud. Il Teatro Marittimo e le banchine del porto di Messina furono travolte e distrutte dall’impeto delle acque.

Mappa degli effetti osservati nel 1783 (estratta da ITED-INGV)

Il terremoto del 6 febbraio provocò una frana di grandi dimensioni che, precipitando in mare, generò uno tsunami violento che investì le coste attorno allo Stretto di Messina. La popolazione di Scilla, impaurita dalle continue scosse di terremoto, si rifugiò sulle spiagge  per cercare riparo dai crolli e, durante la notte, fu colta dalle onde di maremoto che si stima abbiano causato circa 1500 vittime.

La tabella sottostante sintetizza alcuni parametri estratti dal catalogo degli tsunami italiani.

Giorno dell’evento  Province Effetto osservato Affidabilità osservazione Intensità
Scala S-A*
 5 febbraio 1783
KR Inondazione 100% 3
ME Ritiro del mare e inondazione 100% 5
RC Ritiro del mare e inondazione 100% 5
VV Ritiro del mare e inondazione 100% 4
 6 febbraio 1783
ME Inondazione 100% 6
RC Inondazione 100% 6
VV Inondazione 100% 6

*INTENSITÀ: Definisce la gravità del maremoto con la Scala Sieberg-Ambraseys composta di 6 gradi, da molto lieve (grado 1) a disastroso (grado 6).

A cura di Lorenzo Cugliari, Laura Graziani e Alessandro Amato (Centro Allerta Tsunami, INGV).


Bibliografia

Sarconi M., (1784). Istoria de’ fenomeni del tremuoto avvenuto nelle Calabrie e nel Valdemone nell’anno 1783, posta in luce dalla Reale Accademia delle Scienze e delle Belle Lettere di Napoli. Ed. Giuseppe Campo, 197 pp., Napoli.

Vivenzio G., (1788). Historia dei tremuoti avvenuti nella provincia di Calabria ulteriore e nella città di Messina nell’anno 1783 e di quanto nelle Calabrie fu fatto per il suo risorgimento fino al 1787, preceduta da una Teoria, ed Istoria Generale de’ Tremuoti, con un Atlante di 21 Tavole. Stamperia Regale, 2 voll., Napoli.

Maramai, A., Graziani, L., & Brizuela Reyes, B. (2019). Italian Tsunami Effects Database (ITED). Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/tsunami/ited.1.0, https://tsunamiarchive.ingv.it/ited.1.0/

Per una descrizione dei terremoti del 1783 si veda l’articolo “I terremoti nella STORIA: I Borbone di Napoli e il grande terremoto delle Calabrie del 1783” su questo blog.

Articolo pubblicato sul sito del Centro Allerta Tsunami: Tsu-Memo: 5 e 6 Febbraio 1783, gli tsunami in Calabria e Sicilia, http://www.ingv.it/cat/it/media-e-documenti/news-it/234-tsu-memo-5-e-6-febbraio-1783-i-maremoti-in-calabria-e-sicilia


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