ISMD: il portale INGV dei dati accelerometrici in tempo reale

Il portale dei dati accelerometri ISMD dell'INGV
Il portale dei dati accelerometri ISMD dell’INGV

A partire dall’inizio del 2012, al verificarsi di ogni terremoto di ML ≥ 3.0 localizzato sul territorio italiano, tramite il portale web ISMD (INGV Strong Motion Data) l’INGV rende disponibili in tempo quasi reale le forme d’onda accelerometriche (ed i relativi metadati) registrate dalla rete strong-motion dell’INGV, incluse quelle degli accelerometri della Rete Sismica Nazionale e della rete MedNet, oltre che da stazioni strong-motion appartenenti a differenti istituzioni italiane tra cui l’Università degli Studi di Genova e l’OGS di Trieste. Come accade in occasione di sequenze sismiche significative, ISMD dedica un’apposita sezione alla raccolta degli eventi di ciascuna sequenza. Questo è accaduto a seguito della sequenza Emiliana del maggio-giugno 2012, della sequenza del Pollino di ottobre 2012 e, in ultimo, della recente sequenza che ha colpito le aree della Lunigiana, a partire dal mainshock (evento principale, ML 5.2) verificatosi il 21 giugno 2013 alle ore 10:33:57 UTC (Fig. sotto).

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Stazioni analizzate (in alto) e valori di picco in accelerazione (PGA) per l’evento principale della sequenza della Lunigiana

Il portale ISMD contiene ad oggi (ultimo aggiornamento 2 luglio 2013) le forme d’onda e le elaborazioni relative a 20 terremoti di ML ≥ 3.0 (di cui 5 di ML ≥ 4.0) verificatisi nell’area della Lunigiana.

ISMD mette a disposizione per il mainshock i dati di 74 stazioni accelerometriche, ubicate a una distanza epicentrale compresa tra 9 e circa 350 km. Le elaborazioni automatiche effettuate per il mainshock hanno messo in evidenza un’accelerazione di picco (PGA) massima registrata alla stazione di Fivizzano (FIVI)  pari a 111 cm/s2.

Complessivamente il dataset Lunigiana contiene ad oggi un totale di 2069 registrazioni accelerometriche a tre componenti per un totale di 100 stazioni analizzate, tra le quali sono comprese inoltre 2 stazioni temporanee recentemente installate dall’INGV in area epicentrale (T0911e T0912).

Il portale è stato sviluppato principalmente per un uso specialistico, ma anche un utente generico può trovare informazioni utili sugli eventi analizzati e visualizzare, ad esempio le registrazioni ad ognuna delle stazioni sismiche considerate.

Considerato il target ingegneristico del portale web ISMD, va rimarcato come il dataset Lunigiana fornisca in totale 705 registrazioni nei primi 100 km, di cui 306 nei primi 50 km. In generale il dataset contiene 53 valori di PGA ≥ 10 cm/s2 (registrati alle stazioni in zona sorgente VLC, FIVI, T0912 oltre che, solo per il mainshock, da stazioni installate in corrispondenza del bacino padano tra cui SBPO e MODE), 8 valori ≥ 50 cm/s2 e 4 ≥100 cm/s(FIVI e T0912).

In assoluto il valore massimo di PGA contenuto nel dataset Lunigiana è stato registrato alla stazione T0912 in occasione del terremoto di ML 4.4 verificatosi il 30 giugno 2013 alle ore 14:40:08 UTC. In occasione di questa replica la stazione T0912, installata ad una distanza epicentrale di 0.45 km, ha registrato una PGA massima pari a 220 cm/s2 sulla componente Nord-Sud.

I dati dalle elaborazioni automatiche permettono ad esempio di confrontare, in tempi estremamente rapidi, i valori registrati dalle varie stazioni con le relazioni predittive del moto del suolo comunemente utilizzate per l’Italia (Fig. 2). A un livello preliminare di analisi osserviamo, per la maggior parte degli eventi della sequenza e a parità di distanza epicentrale e di tipologia di suolo, una tendenza a registrare valori maggiori alle mediane per le stazioni ubicate a nord e nord-est (ad es. FIVI e VLC) e sottostime per stazioni ubicate a sud e sud-ovest (es. T0911 e FOSD).

PGA orizzontali registrate in occasione del mainshock del 21 giugno 2013, confrontate con le predizioni (GMPE) calibrate a scala italiana da Bindi et al. (2011). I diversi colori dei quadrati si riferiscono alle diverse categorie di sottosuolo per ogni sito di registrazione (classificazione EC8)
PGA orizzontali registrate in occasione del mainshock del 21 giugno 2013, confrontate con le predizioni (GMPE) calibrate a scala italiana da Bindi et al. (2011). I diversi colori dei quadrati si riferiscono alle diverse categorie di sottosuolo per ogni sito di registrazione (classificazione EC8)

Considerando i picchi in velocità, ottenuti integrando i dati in accelerazione, va detto che solo 18 registrazioni hanno fornito PGV ≥ 1cm/s (FIVI, T0912 oltre che SBPO, MODE e NEVI, ma solo per il mainshock), di cui 1 ≥ 5 cm/s ottenuta alla stazione T0912 in occasione dell’evento di ML 4.4 verificatosi il 30 giugno.

Altro aspetto interessante messo in evidenza dalle registrazioni è la considerevole durata del moto per le stazioni ubicate in pianura padana, nonostante le considerevoli distanze. Una prova sono i non trascurabili valori di alcuni parametri rappresentativi di tale osservazione, tra cui ad esempio l’intensità di Housner (un parametro di severità del moto sismico correlato anche al danno potenziale atteso per effetto del terremoto in esame).

Tutte le registrazioni della sequenza Lunigiana contenute in ISMD sono scaricabili previa semplice registrazione al sito da parte dell’utente. Le forme d’onda, mediamente disponibili entro circa 30 minuti dalla notifica dell’evento, sono fornite sia nel formato ascii (accelerazioni, velocità e spostamenti processati automaticamente e forniti già in cm/s2, cm/s e cm rispettivamente) che in sac-counts (dato grezzo, fornito in un formato di ampia diffusione tra la comunità sismologica).

Nel sito sono inoltre fornite tutte le informazioni relative ai fattori di conversione per passare dal dato grezzo all’accelerazione in cm/s2, le caratteristiche strumentali delle stazioni di registrazione oltre a informazioni preliminari sulla classe di sito di ciascuna di esse, in relazione alla normativa vigente (espressa ad esempio nelle Norme tecniche delle costruzioni).

a cura di: ISMD (Ingv real-time Strong-Motion Data) Working Group