Sequenza nel Pollino: aggiornamento 2 ottobre ore 14

Nell’ultimo mese (dal 1 settembre ad oggi 2 ottobre) l’area del Pollino, dove è in atto una sequenza da oltre due anni, ha avuto un’intensa attività sismica con oltre 400 eventi dei quali 6 con magnitudo maggiore o uguale a 3.0. L’evento di magnitudo più elevata è stato registrato il 14 settembre alle ore 05.50 con ML 3.7 mentre ieri sera 1 ottobre si è verificato alle 22.28 un evento di ML 3.6.

Sequenza sismica nel Pollino dal 2010. In rosso sono evidenziati i terremoti nelle ultime 24 ore aggiornati alle ore 14.00, in arancione quelli dell’ultimo mese (Iside, http://iside.rm.ingv.it).

Nelle ultime 24 ore sono stati circa 70 gli eventi registrati a nord-est dell’abitato di Mormanno con una intensificazione subito dopo l’evento delle 22.28  (Iside, http://iside.rm.ingv.it).

Eventi sismici nelle ultime 24 ore intorno a Mormanno (Iside, http://iside.rm.ingv.it).

La sequenza era iniziata nel 2010 ed è caratterizzata da periodi di attività sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma. In particolare, si è verificata un’intensa attività sismica ad Aprile 2010, ad Ottobre 2010 e tra Novembre 2011 e Febbraio 2012, per poi riprendere a fine di maggio 2012 con il terremoto di magnitudo Richter ML4.3 avvenuto il 28 maggio 2012 alle ore 3:06 italiane (01:06 UTC). ed il  il terremoto ML3.7 avvenuto il 19 agosto scorso alle ore 19:45 italiane.

Per i terremoti principali della sequenza sono stati calcolati i meccanismi focali, ovvero si è calcolato il tipo di movimento in atto nella zona e quali sono le faglie attive oggi. Questi mostrano che la regione è soggetta a un processo di estensione crostale: la crosta si estende in direzione nordest-sudovest e questo “stiramento” si realizza su faglie che hanno una direzione nordovest-sudest, parallele alla catena appenninica. Questo risultato rivela che l’area del Pollino è sottoposta a una deformazione  analoga a quella che caratterizza l’intero Appennino.

A questo link è possibile visualizzare un approfondimento sulla sismicità storica e la pericolosità sismica dell’area del Pollino.