I Gruppi Operativi INGV sul campo per raccogliere dati nelle Marche

In caso di emergenza sismica o da maremoto, l’INGV attiva l’Unità di Crisi e i Gruppi Operativi (GO), che operano nel più breve tempo possibile, in gran parte direttamente sul terreno, secondo protocolli operativi ben definiti per raccogliere i dati finalizzati alla migliore comprensione dell’evento in corso.

L’INGV dispone attualmente di 6 gruppi operativi che intervengono immediatamente in caso di terremoti significativi in territorio nazionale, non appena i coordinatori nazionali dei gruppi ricevono la comunicazione automatica dei parametri preliminari dell’evento a pochi minuti dal suo accadimento:

  • SISMIKO si occupa dell’installazione di una rete sismica temporanea per migliorare le localizzazioni della sequenza in corso;
  • EMERGEO si occupa del rilievo degli effetti geologici cosismici;
  • EMERSITO si occupa dello studio degli effetti di sito;
  • QUEST effettua il rilievo macrosismico;
  • COES è il presidio INGV nell’area interessata da una emergenza sismica.
  • IES svolge attività informative per le scuole e la popolazione coinvolta.

Anche in occasione di questo evento, alcuni Gruppi Operativi sono stati attivati e hanno iniziato la propria attività.

SISMIKO

Nelle prime 24 ore dalla scossa principale, ha installato una rete temporanea ad integrazione della rete sismica permanente dell’INGV in area epicentrale. La rete temporanea di SISMIKO è costituita da 8 stazioni sismiche trasmesse in tempo reale (in figura la mappa finale), i cui dati hanno man mano contribuito al miglioramento del servizio di monitoraggio e di sorveglianza sismica nazionale.

Mappa delle stazioni sismiche permanenti e di quelle temporanee installate da SISMIKO a seguito del terremoto del 9 novembre 2022 (triangoli gialli).
Stazione sismica temporanea (T1756) installata il 9 novembre 2022 in Romagna.

QUEST

Il gruppo operativo che si occupa del rilievo macrosismico, vale a dire degli effetti del terremoto sulle persone e sugli edifici, è partito il 10 novembre con 5 squadre costituite da 14 ricercatori (provenienti da 4 sedi INGV), che si muovono separatamente sul terreno per visitare il maggior numero di località. Alle 17 dell’11 novembre sono 18 le località viste, tra cui Ancona che per le sue dimensioni ha richiesto più tempo.

Una delle squadre di QUEST che osserva e documenta gli effetti del terremoto in Ancona.

EMERGEO

In base alla localizzazione epicentrale del terremoto (in mare a 30 km dalla costa) e della magnitudo, il gruppo operativo EMERGEO, che censisce gli effetti cosismici dell’evento, ha valutato che sono possibili ma poco frequenti fenomeni franosi ed effetti di liquefazione nell’area costiera tra Pesaro ed Ancona; la loro eventuale entità e distribuzione areale verrà valutata sul terreno. Dalle diverse sedi INGV è stata data la disponibilità da circa 30 unità di personale e sono state organizzate 5 squadre per i rilievi.

Il 10 Novembre le prime due squadre di rilevatori EMERGEO sono arrivate in area epicentrale ed hanno iniziato a raccogliere dati di deformazione cosismica superficiale.

Evidenza di una piccola frana/crollo lungo la falesia a sud di Ancona

EMERSITO

 Il gruppo operativo EMERSITO si è attivato entro la prima ora dall’evento principale e ha pianificato l’installazione di una rete di stazioni sismiche temporanee per studiare eventuali effetti di sito nelle aree urbane di Ancona e Senigallia, dove le stazioni della rete permanente IV hanno registrato il massimo valore di accelerazione. Si sta procedendo alla raccolta delle informazioni su studi pregressi relativi ad effetti di sito nell’area colpita: microzonazione sismica, analisi su registrazioni delle reti permanenti, cartografia geologica, anomalia da danneggiamento per terremoti storici e bibliografia. Si prevede in seguito di spostare la strumentazione per eventuali studi propedeutici alla microzonazione sismica nell’ambito del Centro di Microzonazione Sismica.


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