Mappa della sismicità strumentale nell'area del terremoto Mw 7.5 del 14 agosto 2021 e mappa delle deformazioni permanenti attese.
Alle ore 14.29 italiane del 14 agosto 2021, un evento sismico ha colpito la regione occidentale di Haiti. L'epicentro risulta essere circa a 30 km a Nord-Est dalla città di Les Cayes, e a 120 km ad Ovest della capitale Port-au-Prince. Approssimativamente 1 milione di persone vivono entro 50 km dall'epicentro.
La magnitudo, stimata in maniera rapida pochi minuti dopo l'evento dal Centro Allerta Tsunami (CAT - INGV), è pari a 7.5 (Mwpd), con una profondità dell'ipocentro di circa 10 km. Altre agenzie riportano valori diversi di magnitudo come quella dell'USGS pari a Mw 7.2.
Nonostante l'epicentro sia collocato in terra, è stato diramata un'allerta per le coste di Haiti da parte del US Tsunami Warning System. Allerta chiusa alle 16.20.
Da autorità e da testimonianze sui social, sono segnalate vittime ed ingenti danni dovuti a questo evento
La memoria torna immediatamente al 12 gennaio 2010 quando un terremoto di magnitudo Mw 7.0, localizzato circa 100 km a Est dall'evento odierno e visibile nella mappa, ha devastato Haiti con oltre 220.000 morti, più di 1 milione e mezzo di sfollati, ingenti danni a tutte le strutture nevralgiche, a cui è seguita un'epidemia di colera in uno degli stati più poveri del pianeta.
La zona interessata è una regione tettonicamente complessa, la cui dinamica è collegata alla placca dei Caraibi, posta tra la placca del Nord America e quella del Sud America con un movimento relativo ad esse di circa 20 mm/anno verso East. La parte orientale di questa faglia è costituita da una zona di subduzione (la placca nord americana subduce verso Ovest sotto la placca caraibica), mentre lungo il lato meridionale e quello settentrionale della placca il movimento è accomodato da faglie trascorrenti.
Haiti si trova nella regione nord orientale della placca dove il margine di subduzione lascia spazio a quello trascorrente. La regione risulta quindi tettonicamente complessa con due lunghe faglie trascorrenti che bordano l'isola a Nord (la faglia detta SOFZ, Septentrional-Oriente) e a Sud (denonimata EPGF, Enriquillo-Plantain Garden). La zona compresa tra queste due faglie è denominata microplacca Gonâve.
Il terremoto del 2010 è avvenuto nella parte più orientale della EPGF e studi recenti hanno mostrato come si tratti di un terremoto complesso che coinvolge numerose altre faglie, alcune delle quali sconosciute all'epoca del disastro.
Il terremoto odierno è invece avvenuto nella parte occidentale della EPGF, dove la faglia è evidente osservando la profonda valle che attraversa la regione in direzione est-ovest per circa 200 km.
Le prime analisi mostrano un terremoto di tipo trascorrente con movimento relativo sinistro (un osservatore da un lato della faglia vedrà l'altro lato spostarsi verso sinistra) compatibile con la tettonica. Inoltre le prime stime delle deformazioni permanenti attese in superficie mostrano un spostamento verticale di circa 53 cm e orizzontale di 34 cm (come si vede dalla mappa nel riquadro in figura, per ulteriori informazioni a proposito di queste analisi si veda il post di presentazione). Questa simulazione si basa sull'analisi dello spostamento sul piano di faglia prodotta dall'USGS, dove si vede uno spostamento massimo di circa 2 metri e una durata della rottura di circa 40 secondi.
Terremoti storici rilevanti (1751-1770), sebbene non ben conosciuti, sono stati attribuiti all'attività della parte orientale dell'EPGF. Invece la regione interessata dall'evento odierno risulta storicamente meno attiva, benchè probabile sede dell'evento del 1860.
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credits: simulazione deformazione attese, a cura di Simone Atzori, Andrea Antonioli e Matteo Quintiliani, INGV-Osservatorio Nazionale Terremoti.