Terremoti in Pianura Padana, 10 anni dopo: evoluzione delle conoscenze e della normativa antisismica

I terremoti di maggio e giugno 2012 sono accaduti in un’area geologicamente attiva, ben conosciuta e descritta in tutti i modelli geologici e sismologici. Anche se l’area epicentrale è caratterizzata da una morfologia pianeggiante con variazioni altimetriche di pochi metri, legate principalmente alla presenza di corsi d’acqua e relativi argini o ad alvei abbandonati e/o sepolti, il sottosuolo è caratterizzato da alcune centinaia di metri di depositi alluvionali che ricoprono le strutture tettoniche attive che formano le propaggini più avanzate dell’Appennino settentrionale.

Il settore esterno di quest’ultimo – cioè tutta la porzione a Nord e a Est dello spartiacque in direzione dell’Adriatico, compreso il margine sepolto sotto i depositi della Pianura Padana – è caratterizzato da una tettonica compressiva. Le strutture, conosciute anche nel loro andamento in profondità grazie all’esplorazione per la ricerca di idrocarburi, mostrano evidenze di deformazione in atto le cui caratteristiche sono confermate dai dati delle reti di monitoraggio sismico, dai meccanismi focali dei terremoti recenti, dalle misure delle stazioni appartenenti alla rete GPS, dai dati del campo di stress.

Sorgenti Sismogenetiche Individuali (ISS) e Sorgenti Sismogenetiche Composite (CSS) della Pianura Padana (rappresentate rispettivamente con rettangoli neri e fasce rosse; per le definizioni si vedano Basili et al., 2008; DISS v. 3.2 link http://diss.rm.ingv.it/diss/). Le anomalie della rete di drenaggio sono evidenziate in tratteggio bianco. SAMF: fronte montuoso delle Alpi Meridionali; SAOA: arco esterno delle Alpi Meridionali; GS: Sistema delle Giudicarie; SVL: Schio-Vicenza; PTF: fronte pedeappenninico; EA: arco Emiliano; FRA: arco Ferrarese-Romagnolo.

Il Database delle Sorgenti Sismogenetiche DISS (https://diss.ingv.it/) proponeva per l’area, già prima del 2012, strutture in grado di generare terremoti fino a magnitudo 6.2.

Gianluca Valensise, ricercatore dell’INGV, partendo da queste considerazioni geologiche pubblicate nel 2012 nel video “Le fagli sepolte” sul canale YouTube di INGVterremoti, ripercorre, in un nuovo video, i progressi degli ultimi 20 anni nella comprensione delle sorgenti sismogenetiche del nord Italia e nell’evoluzione della normativa per le costruzioni in zona sismica.

 

Approfondimenti su INGVterremoti

Nella sezione del blog dedicata a “I TERREMOTI IN ITALIA” è possibile consultare gli oltre 90 articoli pubblicati dal 2012 ad oggi sulla sequenza sismica in Pianura Padana.  Di questi alcuni hanno riguardato l’inquadramento sismotettonico dell’area della Pianura Padana e lo studio delle sorgenti che hanno originato i terremoti del 2012. 

Faglie sismogenetiche cieche in Pianura Padana

I terremoti in Pianura Padana Emiliana del maggio 2012 e la pericolosità sismica dell’area: che cosa è stato sottostimato?

Terremoto in Pianura Padana: l’individuazione geologica delle sorgenti sismogenetiche

Sul canale YouTUBE di INGVterremoti sono pubblicati diversi video relativi ai terremoti in Pianura Padana del 2012. E’ possibile vedere tutti i video direttamente nella playlist disponibile sul canale:


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